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Bevande energetiche

L’esercizio fisico è grandemente incoraggiato e proposto come metodo per mantenersi in forma, prevenire l’obesità e contribuire a ridurre i fattori di rischio che possono portare a infarti e ictus, insieme all’astensione dal fumo e ad eventuali modifiche dell’apporto alimentare per favorire la perdita di peso.

Questa tendenza a curare il proprio corpo ha generato la nascita di un mercato per la produzione di sostanze con l’intento di migliorare le prestazioni sportive, aumentare la massa muscolare, velocizzare il recupero successivo agli sforzi. Tra queste sostanze gli integratori sportivi e le bevande specifiche per lo sport sono molto utilizzate dagli atleti che svolgono sport agonistico o amatoriale. Inizialmente integratori alimentari e “bevande sportive” sono stati sviluppati e messi sul mercato per provvedere a rimpiazzare elementi come elettroliti, proteine o carboidrati che venivano consumati con l’esercizio fisico o carenti nella dieta.

Successivamente sono stati prodotti “integratori o bevande energizzanti” che contengono stimolanti e additivi. Tali preparati sono in vendita anche nei negozi alimentari o nelle palestre e sono sempre maggiormente utilizzati dagli atleti per ottenere vantaggi negli eventi sportivi.

Gli integratori e le bevande energizzanti possono essere considerate innocue quando si pratica un’attività sportiva? Recentemente alcuni studi hanno esaminato l’utilità e la tollerabilità di queste sostanze nel migliorare le prestazioni sportive [1, 4]. Mentre per alcune componenti di integratori e bevande non è chiaro quale sia l’effettivo impatto sulle prestazioni sportive, tutti gli studi concordano nell’osservare che l’uso di alte dosi di integratori e di grandi quantità di bevande energizzanti per lunghi periodi può creare problemi per la salute degli sportivi che li assumono. In particolare, l’associazione delle diverse componenti di queste sostanze può portare all’insorgenza di effetti avversi a livello del sistema cardiovascolare o gastrointestinale, e, in alcuni soggetti, del sistema nervoso [1-3]. Pertanto, queste sostanze non possono essere considerate completamente innocue. 

Per quanto riguarda gli integratori alimentari e le bevande energizzanti occorre sottolineare che non esistono restrizioni per la messa in commercio di tali sostanze. Le ditte non devono sottoporre i loro prodotti a controlli mediante studi sperimentali prima della commercializzazione (Gazzetta Ufficiale n. 101 del 04-05-1998. Circolare del 3 aprile 1998, n. 5. Bevande di provenienza comunitaria caratterizzate da elevati tenori di caffeina e di taurina), a differenza di quanto, invece, avviene per i farmaci, che, prima di essere messi in commercio, devono essere sottoposti ad accurata sperimentazione al fine di dimostrarne efficacia e tollerabilità. Nonostante questo, alla ditta produttrice è consentito pubblicizzare integratori alimentari e bevande energizzanti come sostanze per migliorare le prestazioni, aumentare l’attenzione e bruciare calorie. In ogni caso indipendentemente dall’efficacia, l’uso di questi integratori e bevande alimenta il “mercato delle illusioni” e rafforza l’opinione errata che qualsiasi problema possa essere superato attraverso il supporto medico o che una pillola possa sostituire o rimediare i danni di una dieta sbagliata, o l’attività fisica o gli allenamenti.

Bevande Energizzanti

Le “bevande sportive” (sport drinks) come il Gatorade, Powerade, ricche di sali minerali ma che non contengono caffeina, sono utilizzate dagli atleti per reintegrare le perdite idrosaline in seguito ad intensi allenamenti. Questi sport drinks hanno spianato la strada al concetto che queste bevande sono superiori ad acqua e frutta per garantire l’idratazione dopo l’esercizio fisico. Invece le bevande energizzanti o energy drinks, che sono utilizzate per migliorare le prestazioni sportive, (es. Red Bull, Rockstar, Monster, Full Throttle), non solo contengono elettroliti e, con funzione calorica, carboidrati semplici e/o maltodestrine, ma anche caffeina, aminoacidi come la taurina, glucuronolattone, stimolanti vegetali come guaranà o ginseng e vitamine del gruppo B (si veda in prosieguo) [1].

In un sondaggio su 3000 adolescenti provenienti da 12 stati americani è risultato che il 32% degli intervistati faceva uso di Energy drink [2]. Il numero delle bevande energizzanti è cresciuto enormemente in questi ultimi anni (centinaia di marche diverse sono sul mercato nel mondo) e il contenuto dei diversi componenti è molto variabile; ad esempio, la quantità di caffeina oscilla tra i 50 ai 500 mg per lattina o bottiglia. Attualmente, le bevande energizzanti (con stimolanti) sono esposte accanto agli sport drinks (contenenti sali minerali e/o carboidrati ma senza caffeina) e i consumatori possono confondere le une con le altre. Occorre, invece, sapere che ci sono delle differenze: ad esempio, mentre gli sport drinks possono effettivamente reidratare, ripristinare il contenuto elettrolitico e il consumo di carboidrati dopo uno sforzo intenso, gli energy drinks possono avere un effetto diuretico molto pronunciato negli atleti che le usano per la prima volta e questo può portare a perdita di sodio con le urine [1-3]. Le bevande energizzanti possono anche avere effetti sulla temperatura corporea, aumentandola. Inoltre, queste bevande hanno un contenuto di carboidrati eccessivo per persone attive ma non coinvolte in allenamenti intensi può portare a disturbi intestinali. [5] Oltre che per migliorare le prestazioni sportive le bevande energizzanti sono usate anche per perdere peso,. Eppure alcune compagnie che le producono non lo affermano chiaramente, ma utilizzano slogan come “brucia calorie”, o “stimola il metabolismo”. In effetti alcuni studi hanno documentato un aumento di lipolisi in seguito ad assunzione di bevande energizzanti contenenti caffeina. A questo proposito, occorre sottolineare che, a dispetto della pubblicizzata perdita di peso, le bevande energizzanti contribuiscono ad aumentare l’obesità analogamente a quanto succede in maniera diffusa con il consumo di bevande gassate classiche [4].

Principali componenti delle bevande energizzanti

1. Caffeina

La caffeina è una sostanza eccitante energetica con effetti ergogenici se assunta in dosi inferiori ai 3-6 mg/kg di massa corporea, 15-30 minuti prima di una prestazione di un’ora circa. In dosi elevate (al di sopra dei 6 mg/Kg) non sembra dare ulteriori benefici, al contrario può dar luogo a diversi effetti avversi [6] La quantità di caffeina presente nelle bevande è molto variabile: in un espresso sono contenuti 40-80 mg di caffeina, una tazza o una lattina di tè contengono circa 20-30 mg, una cioccolata 10 mg, una lattina di Coca-Cola normale, Diet o di Pepsi circa 30 mg e una Red Bull 80 mg. Il caffè fatto con Moka (35-50 ml) contiene 60-120 mg, il caffè americano (100 ml) 95-125 mg.

1.1 Meccanismo d’azione

Diversi meccanismi sono stati proposti per spiegare il meccanismo d’azione della caffeina. La caffeina raggiunge rapidamente il cervello, dove agisce come antagonista selettivo dei recettori dell’adenosina. L’adenosina è un neurotrasmettitore presente in ogni parte del corpo, ma ha funzioni speciali nel cervello; le concentrazioni di adenosina nel cervello sono aumentate da vari tipi di stress e dalla carenza di ossigeno. La molecola della caffeina essendo strutturalmente simile all’adenosina, si lega ai recettori dell’adenosina presenti sulla superficie delle cellule impedendone l’attivazione. La caffeina agisce, quindi come un “antagonista” dell’adenosina, bloccandone l’azione sedativa, portando ad aumento dello stato di attenzione, concentrazione, vigilanza, tempi di reazione e diminuzione del senso di fatica. La caffeina mobilizza i depositi di grasso (lipolisi) e stimola i muscoli ad usarli come combustibile per ritardare la perdita di glicogeno muscolare consentendo un esercizio prolungato. La caffeina stimola anche il rilascio di adrenalina, un neurotrasmettitore implicato in diverse funzioni, essendo coinvolto nell’aumento della frequenza cardiaca e nella deviazione del flusso sanguigno verso i muscoli (vedi anche la scheda sugli Stimolanti del sistema nervoso). Infine, la caffeina aumenterebbe la permeabilità delle cellule muscolari al calcio che svolge un ruolo fondamentale nella contrazione muscolare.

1.2 Effetti avversi

La caffeina a dosi superiori ai 6 mg/kg può dare effetti avversi importanti, quali, ad esempio, insonnia, agitazione, tachicardia, aritmie, nausea; anche a dosi più basse aumenta la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, provoca disturbi gastrointestinali, osteoporosi e ha un effetto diuretico. Questo è particolarmente pericoloso negli atleti che perdono liquidi anche con il sudore e che si sottopongono a sforzi intensi in climi caldo umidi. La tossicità è dose dipendente: per dosi superiori ai 200 mg/kg il rischio e la gravità aumentano specie in fumatori e soggetti con problemi cardiovascolari. Inoltre, la frequenza di questi effetti aumenta con il contemporaneo uso di alcol o altre sostanze illecite. É stata anche descritta una sindrome da astinenza dopo consumo di caffeina ad alte dosi per una settimana (mal di testa, stanchezza, letargia). Tutti questi effetti possono influire negativamente sulle prestazioni sportive anziché migliorarle [6].

2. Taurina

La taurina è un aminoacido presente nel nostro organismo ed è un normale costituente della dieta; funge da neurotrasmettitore aumentando la contrattilità muscolare e il ritmo cardiaco.
Sembra migliorare la capacità durante gli esercizi fisici e diminuire i danni alle cellule muscolari provocati dall’esercizio fisico, anche se le sue azioni non sono state definitivamente dimostrate. La concentrazione presente in una lattina delle più popolari bevande energetiche è, comunque, inferiore a quella in grado di provocare questi effetti [7]. In diversi studi sperimentali il consumo di taurina in combinazione con caffeina e glucuronolattone, saccarosio e glucosio vitamine del gruppo B ha indotto un prolungamento significativo dei tempi di resistenza degli atleti impegnati nei test rispetto ai soggetti che avevano assunto la sola taurina [1,2].

3. Il glucuronolattone

Il glucuronolattone è una molecola prodotta dal metabolismo del glucosio. Allo stato attuale non sono noti eventuali effetti potenzialmente dannosi per l’organismo se utilizzato per lunghi periodi.

4. Vitamine del gruppo B.

Le vitamine del gruppo B sono vitamine idrosolubili richieste per alcune funzioni importanti svolte dalle cellule del nostro organismo. Le vitamine del gruppo B sono utilizzate allo scopo di convertire gli zuccheri per fornire energia, favorire il consumo di grassi da parte del fegato, contribuire alla funzione di muscoli e cellule nervose, alla sintesi di DNA e sono importanti nella formazione di globuli rossi del sangue [1-4].

5. Guaranà

I semi della guaranà contengono più caffeina di tutte le piante e in varie percentuali (2-8%); essi contengono anche altri stimolanti come la teofillina. La quantità di guaranà presente nelle bevande energizzanti è inferiore a quella che può causare effetti avversi; tuttavia, sono stati riscontrati diversi casi di ricoveri ospedalieri causati da dosi eccessive di caffeina assunte in combinazione di bevande energetiche a base di guaranà [8].

6. Ginseng

É un prodotto naturale; agisce stimolando particolari ormoni come la corticotropina da parte di zone del cervello come l’ipotalamo e l’ipofisi; si dice che aumenti la resistenza allo stress, l’ansia, la fatica, abbia effetti energetici, diminuisca lo stress, aumenti la memoria. Alcuni atleti affermano che il ginseng migliori le loro performance, ma una recente revisione della bibliografia sull’argomento conclude che gli effetti dell’uso del ginseng per migliorare le prestazioni sportive sono ancora tutti da dimostrare [9].

6.1 Effetti avversi

Sono stati descritti diversi effetti avversi associati all’uso eccessivo e per lunghi periodi del ginseng, quali ad esempio ipotensione, tachicardia, mal di testa, amenorrea, sanguinamento vaginale, prurito, epatite colestatica, perdita dell’appetito, euforia. Tuttavia le quantità di ginseng presenti in una lattina di bevanda energetica sono molto inferiori alla quantità alla quale ci si possano aspettare effetti avversi [9].

7. Zuccheri

Gli zuccheri sono un’indispensabile fonte di energia per il nostro corpo; in particolare, il glucosio è utilizzato dai muscoli per produrre energia. Spesso le bevande energizzanti contengono fruttosio o saccarosio. La somministrazione di glucosio o di altri carboidrati dopo un esercizio prolungato di oltre un’ora posticipa la fatica, risparmia il glicogeno e aumenta le prestazioni [10,11]
L’assunzione di dosi moderate di carboidrati in soluzioni al 6-8% con lo scopo di raggiungere un apporto di 60 a 70 g/h aumenta le prestazioni in sforzi continui prolungati senza causare effetti avversi [11]. L’effetto ergogenico negli sport con sforzi intermittenti è molto meno chiaro. La quantità di zucchero in una lattina da 500 ml di bevanda energizzante è attorno ai 50 g ed è comparabile a quella di altre classiche bevande gassate presenti sul mercato. Un cucchiaino di zucchero contiene 4 g per cui in una bevanda energizzante è come se ci fossero sciolti 13 cucchiaini di zucchero o un quarto di tazza pieno di zucchero. Le bevande energizzanti contengono perciò due o tre volte la quantità giornaliera raccomandata di zucchero.

7.1 Effetti avversi

L’assunzione per un lungo periodo di un eccesso di zuccheri semplici è associata allo sviluppo di obesità e diabete insulino-resistente. A lungo andare le cellule del pancreas diventano incapaci di produrre insulina e si sviluppa diabete.

In uno studio effettuato su bambini, seguiti per due anni, è stato osservato che la probabilità di diventare obesi o essere colpiti da sindrome metabolica in età adulta aumenta significativamente e proporzionalmente al numero di bevande consumate [4].

Combinazione dei vari componenti presenti nelle bevande energizzanti

Per una serie di motivi è difficile accertarsi dei benefici sulle performance fisiche delle bevande energizzanti e definire un rapporto di causalità con gli effetti. I soggetti che usano queste bevande hanno età variabile tra i 15 e 30 anni, sono individui sani e sono coinvolti in attività sportive amatoriali o agonistiche di vario genere. Molto variabile è anche il numero di bottiglie o lattine che vengono consumate prima, dopo o durante l’attività fisica. Inoltre, molti sportivi consumano più tipi di bevande in associazione ad alte quantità di integratori, e molto al di sopra delle dosi suggerite. Pertanto, è difficile discriminare quale effetto sia determinato da ciascuno degli ingredienti, o se, piuttosto, sia la combinazione di più ingredienti a determinare o potenziare un effetto benefico o uno avverso. Molte bevande energizzanti o molti ingredienti, non sono soggette ad alcuna regolamentazione e sono disponibili e in vendita nei negozi o è possibile comprarle su internet e nelle palestre, senza alcun controllo.

Gli effetti sulle prestazioni atletiche di alcune delle principali e più vendute bevande commerciali sono stati analizzati in un lavoro che ha riesaminato diverse pubblicazioni scientifiche [4]. Questi studi sono stati condotti in soggetti adulti sani (studenti) sottoposti a test ergometrici o elettrocardiogrammi da sforzo, test psicomotori. I risultati ottenuti, comparando alcune delle più famose bevande contenente caffeina con l’acqua gassata, hanno dimostrato che il consumo dell’equivalente di una lattina di bevanda energizzante ha effetti benefici sia nei tempi di reazione e negli sforzi muscolari durante gli esercizi aerobici di resistenza, ma nessun effetto nei test anaerobi. Questi effetti benefici sono stati riscontrati testando alcune ma non tutte le marche di bevande energizzanti. In un altro studio che comparava la bevanda originale con la sua stessa versione ma senza zucchero non sono state rilevate differenze. Molti degli effetti di miglioramento sugli esercizi di resistenza aerobica sono legati al contenuto di caffeina nelle bevande e gli atleti devono essere avvertiti sia degli effetti avversi che la caffeina produce al di sopra dei 6 mg/kg, sia della possibilità che insorga una sindrome da astinenza che potrebbero pregiudicare la prestazione.

Interazioni

La caffeina riduce l’effetto ergogenico della creatina e quindi si dovrebbe evitare il consumo in combinazione di queste due sostanze. Il guaranà contiene alte concentrazioni di caffeina. Gli zuccheri potenziano gli effetti della caffeina.

Effetti Avversi delle bevande energizzanti

Gli effetti avversi delle bevande energizzanti sono per lo più dovuti all’interazione tra le sostanze che la compongono. Mentre ogni singola sostanza raramente ha di per sé una tossicità significativa [11], è difficile prevedere gli effetti di una loro associazione. In almeno quattro casi la morte improvvisa degli atleti è stata messa in relazione al consumo di elevate quantità di bevande. In uno di questi, il soggetto in questione aveva assunto 7 lattine di bevanda energizzante per un totale di circa 640 mg di caffeina, contenenti anche alte concentrazioni di taurina e glucuronolattone. In cinque atleti, che avevano consumato elevate quantità di bevande energizzanti, si sono osservate convulsioni [1, 13, 14, 15]. Inoltre, sono stati riportati quattro casi di aggravamento di sintomi psichiatrici in pazienti con patologie psichiatriche [2]. Diversi sono gli effetti avversi sul sistema cardiovascolare dopo consumo di numerose bevande energizzanti come ad esempio l’aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, con conseguente aumentato rischio di ictus. Inoltre è stato descritto anche un caso di anafilassi [14].

L’uso degli energy drinks è stato associato a comportamenti a rischio (uso di marijuana, comportamenti sessuali a rischio, mancata chiusura delle cinture di sicurezza in macchina, aggressività, tendenza a prendere rischi nelle sfide, fumo, problemi legati all’uso di alcool o di sostanze stupefacenti) [1]. Recentemente queste bevande sono state associate ad alcolici per inventare nuovi cocktail. Questa miscela potrebbe diventare pericolosa anche perché bere smodatamente alcolici è divenuto uso molto frequente tra i giovani. Secondo quanto riportato da un documento della Società Italiana di Farmacologia i rischi derivanti dall’assunzione simultanea di bevande energizzanti e alcol consistono in un’insufficiente percezione dello stato di ebbrezza. Questo stato alterato può rendere i consumatori di tali cocktails responsabili di incidenti; inoltre, la mancata percezione degli effetti sgradevoli dell’alcool è tale da indurne l’assunzione di quantità eccessive, favorendo lo sviluppo di dipendenza da alcool [1].

Bevande energizzanti in età pediatrica

In età pediatrica o adolescenziale è necessaria molta attenzione nella scelta di bevande. Occorre distinguere l’uso di queste a seconda che vengano usate per reidratare l’organismo dopo uno sforzo fisico o prima e durante l’esercizio fisico. È necessario prevenire un’eccessiva assunzione calorica che può facilitare sovrappeso o obesità, erosione dentaria e le carie probabilmente a causa della acidità delle bevande [15]. Gli atleti in età pediatrica possono beneficiare di bevande contenenti carboidrati, proteine o elettroliti, ma la maggior parte di essi svolge un’attività fisica “normale” che non richiede bevande arricchite con additivi al posto dell’acqua. Un eccessivo consumo di bevande contenenti carboidrati aumenta significativamente l’apporto calorico giornaliero senza nessun valore nutritivo.

Controindicazioni all’uso di bevande energetiche

L’uso di caffeina, o di bevande contenenti caffeina, più o meno associata ad altri stimolanti è comunque da sconsigliare in soggetti ipertesi. Alte dosi di caffeina associate alle altre componenti delle bevande energetiche, aumentando la diuresi, hanno un effetto netto disidratante. Il consumo di caffeina deve essere scoraggiato in soggetti cardiopatici in quanto fattore di rischio per l’insorgenza di infarti e ictus, anche se questo pericolo non è stato ancora chiaramente dimostrato in individui sani. In alcuni individui sensibili è stata riscontrata tachicardia specie in associazione ad altre bevande contenenti caffeina o stimolanti. In alcuni individui le bevande energizzanti possono causare irritabilità, agitazione, irrequietezza. Queste alterazioni del comportamento (negli animali sono stati decritti casi di automutilazione) hanno indotto alcuni paesi europei a vietare o a rendere soggetto a limitazioni il consumo di bevande energizzanti.

 

Conclusioni

Il consumo di dosi eccessive di bevande energizzanti prima o durante gli allenamenti può portare ad effetti avversi seri tra cui agitazione irritabilità aumento della pressione sanguigna, disidratazione. Un consumo moderato di queste bevande energizzanti probabilmente non porta ad effetti avversi gravi. Individui con patologie soprattutto cardiache devono consultare il medico prima di assumere queste bevande, in quanto potrebbero aggravare la loro condizione. 

 

Raccomandazioni sull’uso di bevande energizzanti

  • Limitare il consumo a una lattina al giorno
  • Non mischiare con l’alcol, in quanto può mascherare l'intossicazione e indurre disidratazione
  • Reidratarsi preferibilmente con acqua o con “bevande sportive” ricche di sali ma prive di altri additivi o stimolanti
  • L’uso di una porzione (una bottiglia o una lattina) di “bevanda energizzante” può essere giustificato solo per attività fisica intensa
  • In caso di comparsa di effetti avversi riportarli alle organizzazioni sanitarie

 

Controindicazioni

  • Ipertensione
  • Patologie a carico del cuore: malattia coronarica, insufficienza cardiaca

 

 

Bibliografia

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11. Burke LM, Millet G, Tarnopolsky MA; International Association of Athletics Federations. Nutrition for distance events J Sports Sci 2007;25(suppl 1):S29-S38. [published correction appears in J Sports Sci 2009;27(6):667].

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15. Committee on Nutrition and the Council on Sports Medicine and Fitness. Sports drinks and energy drinks for children and adolescents: are they appropriate? Pediatrics 2011;127(6):1182-9.